Dal 23 Maggio 2021 a 26 Settembre 2021

La mostra raccoglie 18 fotografie di Nicola Bertellotti (Pietrasanta, 1976) che, attraverso una composizione dell’immagine attenta e bilanciata, indaga l’abbandono e, metaforicamente, la fine imminente dei luoghi di cultura, spettacolo e aggregazione come teatri, cinema e spazi espositivi attualmente in disuso.

La mostra

Mostra personale di Nicola Bertellotti
A cura di Aida Biceri

Il filo conduttore della visione artistica di Bertellotti è il concetto di presenza/assenza così caro a Starobinski che si chiedeva se al di fuori della poesia esistesse per le arti visive (che sono le arti della presenza) la possibilità di esprimere l’assenza. La risposta fornita da Bertellotti si concretizza in un’estetica che si riconosce pienamente nell’essere delle rovine di questi luoghi, eletti come gli oggetti la cui presenza ci parla di un’epoca perduta.

Ma c’è di più, le fotografie ci fanno riflettere sul debito che ogni presente ha nei confronti della vita già vissuta: la restituzione. Il titolo della mostra, infatti, è un chiaro riferimento a ciò che non vuole più essere in bilico e sull’orlo di una frana che incombe come una sentenza definitiva pronta a investire i teatri, i cinema, la socialità, la cultura, l’arte… la vita. E non si tratta tanto dell’azione del tempo sulle cose, quanto della direzione di alcune scelte sulla gestione dei luoghi di cultura. Scelte che possono consumare e distruggere, produrre guasti e rendere inservibili, portare fuori moda e far abbandonare.

Aida Biceri

Chi è Nicola Bertellotti?

Nicola Bertellotti studia Storia Contemporanea presso l’Università di Pisa, dove si avvicina alla filosofia di Ruskin e dove il senso di caducità di ogni cosa si radica profondamente nella sua visione del mondo. È così che la sua ricerca fotografica inizia a orientarsi verso la decadenza e lo porta a sviluppare una poetica improntata alla riflessione sull’abbandono dei luoghi e il legame tra questo e la nostra contemporaneità.

Le fotografie